“il futuro viene dal vecchio ma ha il respiro di un ragazzo”
poesie e vita del giovane Vladímir Vladímirovič Majakovskij
Chiara Cappelli (voce narrante e theremin)
Arlo Bigazzi (basso el.)
Lorenzo Boscucci (electronics)
feat.
Mirio Cosottini (tromba. flicorno. melodica)
ritmi e suoni elettronici registrati e destrutturati
da Lorenzo Moka Tommasini
Parole e musiche scorrono in un continuo inseguirsi per raccontare un Majakovskij apparentemente meno politico ma più universale: un giovane innamorato della vita, dell’arte, dell’utopia.
Certamente non il Majakovskij cui siamo abituati, icona imbalsamata della Rivoluzione, ma la storia e la poesia di un ragazzo appassionato agli eventi dell’esistenza.
Una narrazione – a volte intima e leggera, altre volte tesa e struggente – che non ha distinzione tra biografia e poesie, raccontando un Majakovskij disposto a sfidare se stesso e il mondo che lo circonda. La storia di un ragazzo devastatore di banalità e inno a quella ribellione che è propria della giovinezza: “un lampo scintillante che batte da qualche parte” e che illumina il pallore dei nostri giorni, dove è sempre più faticoso trovare l’entusiasmo per uno sguardo verso il futuro e l’utopia.
Chiara Cappelli interpreta le poesie di Majakovskij intercalandole con momenti della vita del giovane poeta, accompagnata da ritmi urbani e melodie sintetiche, elaborate da Lorenzo Boscucci e dal basso di Arlo Bigazzi. Un’interpretazione che coinvolge il corpo in movimenti e scatti improvvisi, dando forma allo scorrere della voce e dei suoni.
Il monologo, sospeso tra parole e musica e rilettura piuttosto inusuale sia nei modi – che a momenti si distaccano dalla rappresentazione teatrale per calarsi nell’atmosfera del concerto – sia nei contenuti, si è poi evoluto in un progetto transmediale.